Giuseppe Spatola

CEILINGS. MUSEI IN RETE

a cura di Simona Caramia

Giuseppe Spatola. Teriantropi

Museo Archeologico Nazionale della Sibaritide di Sibari

Al Museo Archeologico Nazionale della Sibaritide di Sibari sono esposti i Teriantropi di Giuseppe Spatola. Due Kuros, due sculture votive, due giovani uomini nel loro pieno sviluppo, come vuole la tradizione greca, ma a metà strada tra uomo e animale. Attraverso la rivisitazione dell’artista le due statue hanno busto umano, ma testa taurina l’uno e di cavallo l’altro. Custoditi in edicole votive dalle alte guglie, i due Kuros rappresentano un ibrido. Le due figure, immobili, “chiuse”, composte, solenni, austere, trasmettono un senso di dignità e sacralità. È forte l’immagine del mito, che caratterizza le opere di Spatola e che accompagna storicamente la figura del toro e del cavallo. Le forme anatomiche abbozzate, dalle quali si evidenzia la tensione muscolare umana, si scontra con la perfezione anatomica dei crani. Totalmente bianche le due sculture invocano da un lato una riflessione sugli archetipi, sul mito, sulla sacralità che nel mondo antico era riservata agli animali, dall’altro alludono al contemporaneo, con la tecnica di un collage tridimensionale – come la definisce l’artista – che introduce elementi stranianti, come oggetti comuni, spesso tagliati e manipolati ulteriormente in fase di realizzazione dell’opera. I Kuros offrono così una riflessione sul ruolo dei miti nella società attuale, ma anche sui soprusi dell’umanità a danno dell’ecosistema, della natura circostante. È un invito, quello di Spatola, a soffermarsi su una parte di mondo da cui non siamo distanti, da cui abbiamo tratto ispirazione e forza immaginifica per millenni, che dovremmo riconoscere e tutelare.

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